GAL 48 - L'altro segreto delle Piramidi 2 - p3

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EPISODIO 48: L'ALTRO SEGRETO DELLE PIRAMIDI (2)

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Arte di Vita-Divata

Storia e lettering di Franco Villa

Supervisione di Cristian Di Biase e Luca Salvadei


NOTE

La definizione "teatro della memoria" viene da "Catacombe!" (Martin Mystere nn. 135-136), albo in cui si resta abbastanza delusi dalla vaghezza (beffarda) delle non-rivelazioni finali.
La nostra interpretazione della stessa definizione è mirata ad espandere i concetti di quell'albo, radicandoli nella mytologia mysteriana: il "teatro della memoria" diventa quindi uno strumento magico-tecnologico dell'epoca di Atlantide, capace di offrire un'esperienza di "ricordo totale". In Catacombe, il televisore alchemico è quindi il rozzo tentativo medievale di replicare l'originale concetto atlantideo.

La funzione di "Ricordo senza fine" è un omaggio all'albo Ricordo senza fine (Martin Mystère n. 122), relativamente coevo del precedente "Catacombe! e incentrato su tematiche potenzialmente collegabili.
Può darsi che la tecnologia atlantidea dietro il nostro "Teatro" sia un equivalente del computer a proteine organiche di Mr. Jinx.

Vignetta 2 mostra la prima immagine chiara del gioiello "Occhio di Horus".

L'Impero della Fenice, apparentemente un predecessore dell'Antico Egitto, compare in "Gli Uomini In Nero (Martin Mystère Gigante n. 3).

Le Terre Nere vengono citate ne Il segreto della grande piramide (Martin Mystère Special n.3), ma anche in "La città dei cinque anelli" (Martin Mystère nn.196-197).

I Centri di Civiltà Mondiali sono citati in "Il diluvio di fuoco" (Martin Mystère nn. 58-59-60), uno dei primi albi che parla dei blocchi di alleanze tra diverse nazioni all'epoca di Atlantide e Mu.
Il nostro fumetto riprende quel concetto, che fa parte dell'idea che la società globale di quell'epoca abbia avuto un preavviso sufficiente della fine del mondo incombente da poter costruire ogni genere di lascito per le civiltà future (anche se nel caso in questione il lascito non era un avvertimento o un aiuto, ma piuttosto un fardello ingestibile).